Proverbi piemontèis/g
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- Gagno brodos = "Moccioso brodoso", giovane noioso e talvolta impertinente, un moccioso sempre pronto a lamentarsi senza ragione
- Gagno maléfich = Piccolo demonietto di bambino.
- Galin-a nana, a l'è sempre pola = "Gallina nana è sempre una pollastrella": una donna di piccola statura è sempre una donna!.
- Galin-a veja a fà bon bròd = Gallina vecchia fa buon brodo.
- Galin-e giov për fé j'euv e veje për coveje = "Galline giovani per fare le uova, e vecchie per covarle".
- Galup come na pèila = "Ghiotto come una padella". Questo modo di dire, in senso metaforico, fa ghiotta la padella rendendola simile a chi ama la buona tavola e le leccornie.
- Gamala mach! = Togliti dai piedi! Gra al largo! Vattene che è meglio!
- Gamalé ij ross = Portare i mattoni. Muratore che da sempre continua a faticare su per le impalcature trasportando malta e mattoni.
- Gamba gigia = gamba debole, offesa, che costringe a zoppicare.
- Gamba giutme! = "Gamba aiutami!", quando si chiede aiuto alle proprie gambe in una situazione di pericolo per fuggire.
- Gambe al cul che j'osej a volo = "Gambe al culo, che gli uccelli volano".
- Gamel da corsa = "Cammello da corsa". Il cammello era visto un animale goffo, poco elegante, utilizzato per lo più nel deserto per trasportare carichi e persone. Da qui il parallelismo con chi è considerata una persona di scarso valore.
- Gaote da l'ùmid = togliti dai guai.
- Gara avej....= guai ad avere...
- Gargagnan = Protettore di prostitute, garga.
- Gargarisess-ne mes = "Gargarizzarsene mezzo", bere mezzo litro di vino.
- Garòfo 'd sinch feuje = Il garofano di cinque foglie. Dare uno schiaffone.
- Garola = Una persona che parla troppo, solitamente pettegola, in particolare riferito al genere femminile, oppure: ersona un po' ingenua, un fessacchiotto, un allocco.
- Gata morban-a = "Gatta morta", un individuo ipocrita che fa il finto tonto per non pagare, proprio come una gatta morta.
- Gatijesse për rije = "solleticarsi per ridere", non fa affatto ridere.
- Gavé (quaidun) da l'umid = "togliere qualcuno dall'umido": Riportare qualcuno, con maniere decise, nella giusta direzione. Togliere i grilli dalla testa. Anche: togliere dai pasticci con o senza il consenso dell'interessato.
- Gavé 'd sangh da na rava = "Togliere del sangue da una rapa", impresa assurda.
- Gavé 'l bocin d'an man = "Togliere il pallino di mano". Quando nel gioco delle bocce si strappa il punto, automaticamente il boccino passa dalla parte di chi si è aggiudicato la tornata. In senso metaforico vale per togliere l'iniziativa ad altri.
- Gavé la càmola = "Togliere il tarlo", far confessare qualcuno.
- Gavé la fiòca, sopaté le nos e massé la gent a l'é travajé inutilment = "Togliere la neve, scuotere le noci ed ammazzare la gente è un lavorare inutilmente".
- Gavé quaicòs da 'nt le man d'un avar = "Togliere qualcosa dalle mani di un avaro", ompiere un'impresa ardua, impossibile.
- Gaveje le ragnà = "Toglierle le ragnatele". Un giro di parole per descrivere un rapporto carnale con una zitella che da troppo tempo non fa l'amore.
- Gavesse da l'umid ="Togliersi dall'umido"; andare via da situazioni rischiose.
- Gavesse da sota ai pé dël diav = "togliersi da sotto i piedi del diavolo" ossia essere furbi, astuti.
- Gavesse d'ant ij ciap = "togliersi dalle natiche", levarsi di torno.
- Gavesse ij brin dal cupiss = "Togliersi i capelli ribelli dalla nuca", togliersi la parrucca.
- Gavesse jë scalavron d'antorn = "togliersi i calabroni d'intorno", scacciare gli importuni.
- Gavesse j'euj = "togliersi gli occhi": logorarsi la vista a fare lavori minuti.
- Gavesse 'l bocon d'an boca = "Togliersi il boccone di bocca", fare un grosso sacrificio.
- Gavesse la gnòca = "Togliersi il gozzo", farsi furbo.
- Gavesse la nata = "togliersi il tappo", con riferimento non tanto al turacciolo ma a rapporti omosessuali.
- Gavesse la pel d'an sj'onge = "togliersi la pelle dalle unghie", affaticarsi per un lavoro di poco profitto.
- Gavesse la pi gròssa = "Togliersi la più grossa", togliersi la fame, almeno la più grossa.
- Gavesse na còsa da j'euj = "Togliersi una cosa dagli occhi", lavorare di notte.
- Gavess-la con j'euj suit = "Levarsela con gli occhi asciutti", salvarsi senza danni.
- Gavess-lo d'ant le braje = "Toglierselo da dentro le brache", allontanare qualcuno, toglierselo dai piedi in quanto ritenuto troppo appiccicaticcio.
- Gavte da le bale = Togliti dai piedi!
- Gavte la nata = "togliti il tappo": Fatti furbo.
- Gené a sveuda ij let = "Gennaio svuota i letti": il freddo dell'inverno fa morire gli anziani.
- Gené fà ij pont, fërvé o ch'a-j fërma o ch'a-j romp = "Gennaio fa i ponti, febbraio o li ferma o li rompe".
- Gentil coma na ronsa = "Gentile come un rovo", persona dalle maniere tanto sgarbate da farci apparire la sua presenza simile a quando ci si addentra in un cespuglio di rovi.
- Gentil come na reusa = "Gentile come una rosa" con spine.
- Gesumarìa! Gesumarìa! = interiezione.
- Ghigna 'd pruss cheuit = "Muso di pera cotta", faccione rotondo e pasciuto, da identificare con persona bonaria e paciosa.
- Ghigna da sepoltura = faccia da funerale.
- Ghinoja = Israelita. Deriva da "ghin" maiale.ed è quindi un insulto grave per chi pone la carne suina tra gli alimenti da cui, come precetto religioso, ci si deve astenere.
- Già che....! = "già che": certo che ecc..
- Giacofomna = "giacomo-donna": chi ama occuparsi di cose che spetterebbero alle moglie o alle madri: lavori e pulizie di casa e faccende domestiche, come dare la cera, togliere la polvere, lavare i piatti. In senso dispregiativo, anche uomo che appare un po' effeminato.
- Gian Tinivela = Gian Tinivela. In Francia nel XV secolo viveva Jean de Nivelle. figlio primogenito di Jean II di Montmorency, gran ciambellano di corte. Jean rifiutò, nonostante l'aiuto richiesto dal padre, di marciare contro il Duca di Borgogna. Questo gli valse l'etichetta non tanto di spirito ribelle, ma di chi si sottrae alle proprie responsabilità e ai propri impegni.
- Gian-fà-nen = "Gianni-fa-niente".
- Gieughe a catòrba = Giocare a gatta orba, a moscacieca.
- Gieughe a cros e pila = "Giocare a testa e croce".
- Gieughe a j'omet = giocare ai birilli.
- Gieughe a la muta = giocare a pari e dispari.
- Gieughe a pichèt = Giocare a bastone, gioco di carte, ancora in gergo al dente, oppure al gorgoglione. Nello specifico il termine da prendere il considerazione è il randello.
- Gieughe a pila e cross = giocare a testa e croce.
- Gieughe ai bussolòt = Giocare ai bussolotti.
- Gieughe ai cop = giocare a pallone elastico.
- Gigin l'afanà = "Teresina l'affannata", donna in agitazione continua; talvolta viene utilizzato erroneamente, anche al maschile
- Gioanin pet pet sigala, a fasìa l'aviator, mancaje la benzin-a, pisaìe ant ël motor!
- Giòbia a piovòta, vënner tùit ij dì e saba fin-a a mesì = "Giovedì pioviggina, venerdì tutti i giorni e sabato fino a mezzogiorno".
- Gionteje 'd soa sacòcia = "Rimettersi di tasca propria".
- Gionteje fin-a la stra për andé a ca = "Rimetterci anche la strada per andare a casa"; quando un affare ci sembrava lucroso...
- Giovanin pët pët sigala andasìa a robé ij faseuj le guardie a l’han ciapalo l’han butaje ‘l cul a meuj = Giovannino "pet pet sigala" andava a rubare i fagioli, le guardie l'hanno acchiappato, e gli hanno messo il culo a mollo /in acqua).
- Giovo come l'aj = "giovane come un aglio": giovanissimo.
- Giovo come un ajèt = Giovane come un aglietto. L'aglio fiorisce in primavera, che è nota per essere la stagione della giovinezza: quindi il significato di questa espressione è "giovanissimo".
- Giovo con ij giovo, vej con ij vej = "Giovani con i giovani, e vecchi con i vecchi". L'età degli sposi.
- Giré an sà e an là 'me na sòtola = "Girare di qua e di là come una trottola", chi gironzola, bighellona, va a zonzo.
- Giré la frità = "Girare la frittata", combinare un pasticcio, provocare un guaio irrimediabile.
- Giré la manoja = "Girare la manovella". Quando si gira la manoja a qualcuno è perché lo si sta sgridando per qualcosa che ha fatto di sbagliato.
- Giré le grumele = "Girare i semi", essere matto, pazzo.
- Giù le man dal banch ch'a l'é già mancaje na lima o ...che la ròba a costa cara= "Giù le mani dal bancone che è già mancata una lima", non toccare!
- Giudabastard! = Interiezione.
- Giuro an sij pof ëd mè pare = "Giuro sui debiti di mio padre".
- Giuro an sla fede dij Barbèt = "Giuro sulla fede dei Barbet".
- Giust coma l'òr = "giusto come l'oro": molto preciso.
- Gnanca bon a fé na "ò" con l'ambossor = Neppure capace a fare una o" con l'imbuto.
- Gnanca gatijé n'ala = "Neppure solleticare un'ala". Questo modo di dire nasce probabilmente nel mondo dei cacciatori. "Lasciare indifferente, non fare alcun effetto".
- Gnanca 'l Papa a je gava pì nen = "Neanche il papa gliele toglie più" ...le scomuniche.
- Gnanca l'avèissa robalo! = Nemmeno l'avessi rubato! Solitamente si tratta di piccole disgrazie e noi finiamo per sentirci perseguitati da una sfortuna nera e da un bieco destino.
- Gnanca për tuti ij gnanca! = "neppure per tutti i neppure!"
- Gnanca pì pairé a mës-tesse 'l vin = Neppure più aver tempo di mescolarsi il vino. Se non si ha più il tempo neppure per questa semplice operazione significa che si è alquanto affaccendati.
- Gnanca s'a m'andorèisso! = "neppure se m'indorassero!", nemmeno per sogno!
- Gnanca s'it piore cinèis! = "Neppure se piangi cinese!". Quando non si vuole assolutamente cedere a una richiesta, che il più delle volte corrisponde a un capriccio. Equivale all'italiano Nemmeno per sogno!
- Gnente a l'é chërdùa pì 'n press che na calùnia = "Niente è creduto più in fretta di una calunnia".
- Gnun a deuv lamentesse 'd lòn ch'a càpita a tuti = "Nessuno deve lamentarsi di ciò che capita a tutti".
- Gnun a dev vërgognesse 'd sò mestè = "Nessuno si deve vergognare del proprio mestiere".
- Gnun prà sensa erba, gnun-a fomna sensa amor, gnuna camisa sensa macia = "Nessun prato senza erba, nessuna donna senza amore, nessuna camicia senza macchia".
- Gnun-e neuve bon-e neuve = Nessune notizie, buone notizie.
- Gòga-migòga = Baldoria.
- Gognin = Il vocabolo dovrebbe riprendere la voce francese gorin = lestofante., nome di un lestofante celebre ai tempi di Francesco I.
- Gonfié ij genitor = Rompere le scatole!
- Gorègn = duro, fibroso, tiglioso, coriaceo, resistente, robusto.
- Gram ch'a sagna = "Cattivo che sanguina": così malvagio da trasudare cattiveria.
- Gram com ël tòssi = "cattivo come il veleno": cattivissimo. Di solito riferito al gusto.
- Gram come la merda dij carabinié = "cattivo come la merda dei carabinieri".
- Gram come la merda dij cioch = "cattivo come la merda degli ubriachi".
- Gram come la pest = "Cattivo conte la peste".
- Gram come l'afel = cattivo come il fiele.
- Gram come tut = "cattivo come tutto".
- Gran da vende, dne da spende, na bela fomna 'nt cost e 'l Paradis ant l'àutr: Nosgnor, i ciam pì nen d'àutr = "Grano da vendere, denaro da spendere, una bella donna in questo mondo e il Paradiso nell'altro: Signore, non chiedo di più".
- Grand coma la fam = "Grande come la fame": cresciuto a sufficienza. Si dice in contrasto con una azione da bambini.
- Grand coma la fam e it ses nen bon a fé lolì = "Grande come la fame e non sei capace a fare quello".
- Grand come na pèrtia = "Grande come una pertica". Quando una persona è tanto alta finisce per essere paragonata ad un palo che sia delle luce o del telefono.
- Grand e gròss = Grande e grosso.
- Grande e gross, ciola e balòss = Grande e grosso, ma stupido....
- Gran-e dij poj = "grane, questioni, dei pidocchi": questioni di poco conto.
- Grass come un crin = "Grasso come un maiale".
- Grassios com na ronza = "grazioso (aggraziato) come un (ramo di) rovo": molto sgraziato e/o scostante.
- Grata nen ël formagg prima d'avèj la pasta sùita = "Non grattare il formaggiop prima di avere la pastasciutta".
- Gratacàmole = "gratta-tarli": restauratore di vecchi mobili.
- Graté j'ale a la siala = Grattare le ali alla cicala, cercare d'indurre qualcuno a rivelare un segreto, una confidenza o simili.
- Gratesse ij ginoj = "Grattarsi le ginocchia", chi rimane a far niente mentre gli altri sono affaccendati nella loro quotidianità fatta di lavoro e di mille attività.
- Gròss come pugn d'un rat = "piccolo come il pugno di un topo".
- Gròssa come na pajassa = "grossa come un pagliericcio".
- Grossé come la paja 'd fave = "Grossolano come la paglia delle fave".
- Grossé come na ronza = "Grossolano come un rovo".
- Grossé come n'apia = "Grossolano come un'ascia".
- Grossé come un froj ëd përzon = "Grossolano come un chiavistello di prigione".
- Guadagné gnanca l'aqua da bèive = Guadagnare poco.
- Guadagné 'n process a veul dì goadagné 'na galin-a e perde 'na vaca = "Vincere una causa in tribunale vuol dire guadagnare una gallina e perdere una mucca".
- Guai a chi s'ancaprissia 'd trové giusta la giustissia = "Guai a chi pretende di trovare giusta la giustizia".
- Guai e macaron as mangio càud = "Guai e maccheroni si mangiano caldi".
- Guaj al malavi ch'a chërd d'esse san, ma pes al san ch'as chërd malavi = "Guai al malato che si crede sano, ma peggio al sano che si crede malato".
- Guarda chi ch'a son e guarda nen chi ch'a j'ero = "Guarda chi sono, ma non guardare chi erano".
- Guardé na còsa com na delissia = Avere qualcosa in delizia, amarla moltissimo, pregiarla, tenerla in gran conto.
- Guardesse ant ij pé = "Guardarsi nei piedi", farsi un esame di coscienza.
- Guard-lo bin, guard-lo tut, l'òm sensa sòld coma a l'è brut = ("Guardalo bene, guardalo tutto, l'uomo senza soldi com'è brutto".
- Guard-te da l'ariëtta ch'a passa 'l bust e la camisëtta = "Guardati dall'arietta che passa il busto e la camicetta"
- Guard-te da le galin-e ch'a canto da gal = "Guardati dalle galline che cantano come i galli".
- Guarnì l'òm = "Guarnire l'uomo", Si tratta di un modo elegante di esprimere il tradimento nei confronti del marito, quasi le corna diventassero un elegante addobbo di circostanza, una guarnizione, un ornamento.
- Guasté la porà = "rovinare la minestra di porri": le uova nel paniere, far fallire un progetto.